Tricesimo, Consulta per il Commercio, intervista al Vicesindaco Avv. Lorenzo Fabbro

A Tricesimo, Comune della zona morenica-collinare a nord di Udine con poco meno di 8 mila abitanti, l’Amministrazione ha istituito e regolamentato la “Consulta per il Commercio”, un nuovo organismo collegiale composto da 12 membri in rappresentanza di varie categorie economiche presenti sul territorio, “per concertare iniziative nuove da adottare con l’amministrazione comunale” come dichiarato alla stampa dal Vicesindaco, Avv. Lorenzo Fabbro. Sempre dalla stampa abbiamo appreso come le auto candidature dei componenti siano state piuttosto numerose, e come alcuni nominativi riportino al “XXX Miglio”, la locale associazione dei commercianti. 

In una recente trasmissione televisiva andata in onda su una emittente locale, i vertici del XXX Miglio, tessendo le lodi dell’attività associativa, hanno ricordato quanto sia stato fatto in passato e quanto si intenda fare per il presente e, soprattutto. per il futuro. In particolare, per il futuro, si è fatto cenno alla necessità di nuova linfa vitale. Va da sé che in un periodo di crisi generale, e con la costante chiusura delle piccole attività locali, dare nuova linfa vitale è quasi da “mission impossibile”, e più che altro servirebbe un miracolo. 

Resta, però, la curiosità sul fatto che il Comune di Tricesimo abbia deciso di “affiancare“ all’Associazione commercianti già presente sul territorio questo nuovo organismo collegiale. Al Vicesindaco Avv. Lorenzo Fabbro poniamo 5 domande.


Perché la necessità di un nuovo organismo collegiale, da affiancare alla presenza e all’attività sul territorio del XXX Miglio?

Perché è utile cercare il più ampio coinvolgimento possibile. Tra i commercianti che hanno presentato domanda di far parte della Consulta e tra coloro che conseguentemente sono stati nominati, vi sono esercenti che sino ad ora non avevano partecipato all’organizzazione delle attività di XXX Miglio. E’ noto che l’associazione commercianti è un gruppo aperto, ma l’aver dato uno stimolo in più per incentivare la partecipazione credo sia un buon inizio per la neonata Consulta.

In “concreto”, in cosa consiste l’attività della Consulta per il Commercio, e in cosa si differenzia rispetto all’attività sociale svolta, o che intende svolgere, la locale associazione commercianti?

Ritengo che la Consulta costituisca l’organismo più idoneo per discutere degli atti che possa adottare l’Amministrazione al fine di favorire il commercio, o comunque tenendo conto dei problemi degli esercenti. Mi sembra, ad esempio, che sia più appropriato discutere di tassazione locale con una Consulta piuttosto che con una privata associazione. Le buone idee rimangono tali da chiunque provengano, ma una Amministrazione Pubblica deve essere sensibile anche a criteri di forma e di trasparenza.

Tra i 12 componenti della Consulta abbiamo notato l’assenza di un rappresentante per l’agricoltura, nonostante a Tricesimo vi siano alcune aziende agricole piuttosto interessanti. Una mera dimenticanza o si ritiene che le cessioni dei prodotti agricoli, regolamentate in modo diverso, non rientrino nel “commercio” o perlomeno nel concetto di attività commerciale mediamente condiviso dall’opinione pubblica?

Nel regolamento che ha adottato l’Amministrazione non vedo preclusioni per chi abbia attività commerciale finalizzata alla cessione dei prodotti agricoli. In concreto, non vi è stata alcuna domanda proveniente da tale settore.

Nella Consulta sono previsti 4 rappresentanti per il commercio, 4 per i pubblici esercizi, rispetto a quanto previsto per altri settori. Due rappresentanti per ognuna delle due categorie citate sarebbero stati insufficienti?

Il regolamento della Consulta è stato ampiamente condiviso in commissione ed approvato all’unanimità in Consiglio Comunale. La composizione numerica è dovuta alla maggiore presenza sul territorio di determinati generi di attività rispetto ad altri e quindi è tesa a considerare le relative proporzioni.

All’ombra del patto di stabilità, delle nuove UTI, e delle varie norme sulla finanza pubblica, quali potrebbero essere le iniziative nuove “concertate” e poi adottate dall’amministrazione comunale?

In alcuni Comuni sono stati adottati programmi di riqualificazione degli immobili del centro storico. Sicuramente trattasi di un argomento per il quale la Consulta può fornire un utile contributo. Come ho già detto, anche la tassazione locale è una materia che può recepire le osservazioni del mondo dei commercianti. Se poi l’ombra del patto di stabilità o delle nuove UTI divenisse eccessivamente pesante, attenderemo l’illuminazione di chi ha già un posto al sole.

Ringraziando il Vicesindaco di Tricesimo Avv. Lorenzo Fabbro per la sua disponibilità, auspichiamo che la Consulta per il Commercio possa contribuire fattivamente per una ripresa del cosiddetto “Centro Commerciale Naturale” tricesimano.

Saluti
Mstatus

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