Intervista a Lucia Benedetti, Assessore e candidata Sindaco del Comune di Tricesimo

Lucia Benedetti, attuale assessore al bilancio del comune di Tricesimo (UD) nella giunta Mansutti, si presenta alle elezioni comunali del prossimo 11 giugno come candidato sindaco per il centro destra sostenuta da liste con simboli di partito, e da una una lista civica. Mamma di due figlie, laureata in giurisprudenza, impiegata presso la Corte dei Conti, e con una esperienza politica in ambito locale ultra decennale, Lucia Benedetti l’ho incontrata recentemente, e le ho posto cinque domande per saperne qualcosina di più considerando che, se eletta, sarebbe la prima donna sindaco a Tricesimo.


Una parte dell’opinione pubblica locale, ritiene che Lei rappresenti la naturale prosecuzione dell’attuale amministrazione, o meglio una sorta di "araba fenice" della giunta Mansutti considerata piuttosto statica. In che modo il suo mandato sarebbe diverso e innovativo rispetto al passato?

“Io o meglio noi se vinceremo non saremo la naturale prosecuzione dell’attuale amministrazione semplicemente perché la maggioranza sarà rappresentata da persone diverse. L’attuale Sindaco non si ricandida e non avrà alcun ruolo all’interno della prossima amministrazione. Degli attuali 10 consiglieri di maggioranza si ricandidano a mio sostegno in tre (il vice-Sindaco Fabbro e i consiglieri Clocchiatti e Raddi) a questi si aggiunge il Consigliere Santelia che però non fa parte di questa maggioranza. Questo ovviamente garantisce un ricambio in seno al Consiglio Comunale e alla Giunta; cambiando le persone, per forza di cose non può esserci alcuna prosecuzione dell’attuale amministrazione.

In secondo luogo sarei un sindaco molto presente che si impegnerebbe notevolmente e pretenderei lo stesso impegno da parte della giunta e dei consiglieri. Il sindaco e la giunta devono essere un punto di riferimento e una guida; gli organi politici devono indicare quali sono gli obiettivi da raggiungere, le cose che si vogliono realizzare e devono dare le priorità. Fondamentale è la programmazione, politici e tecnici devono collaborare e lavorare per cronoprogrammi monitorando costantemente lo stato di avanzamento delle opere e delle varie attività ed eventualmente aggiornando i cronoprogrammi stessi. È poi importante mantenere rapporti con il territorio per essere in grado di cogliere quali sono le necessità e le esigenze dei cittadini. Il nostro programma prevede diversi interventi tesi a migliorare la comunicazione e l’organizzazione e questo andrebbe a migliorare sensibilmente l’azione amministrativa. 

Tra le varie proposte evidenzio:  delegare un Consigliere comunale che rappresenti le frazioni, ne curi i rapporti e faccia da collegamento con la Giunta; reintrodurre un orario di ricevimento al pubblico degli amministratoti in modo che il sindaco e gli assessori si rendano disponibili in un determinato giorno e a un determinato orario;  presentare ai cittadini il bilancio di previsione in forma semplificata e pubblicarlo sul sito internet;  garantire un contatto diretto con la popolazione prevedendo degli incontri pubblici periodici;  migliorare e aggiornare il sito internet istituzionale;  riorganizzare gli uffici a seguito del passaggio in UTI e al fine di migliorare l’erogazione dei servizi;  garantire un costante e continuo dialogo tra la parte politica e i dipendenti, organizzando riunioni e incontri a scadenza fissa”.   

Premesso che Lei ha dichiarato che sarà un sindaco a tempo pieno, la Sua presenza andrebbe più verso l'ufficio, o verso una maggiore apertura con le problematiche e idee della cittadinanza?

“L’incarico di sindaco richiede impegno, tempo, preparazione e competenza. Io ho deciso di candidarmi quando ho verificato la possibilità di prendere un periodo di aspettativa dal lavoro che mi permetterebbe di svolgere l’incarico a tempo pieno. Lei mi chiede se la mia presenza andrebbe più verso l’ufficio o verso una maggiore apertura con le problematiche e idee della cittadinanza. Una cosa non esclude l’altra e anzi i due tipi di impegno sono complementari. Sarei presente in municipio e quindi garantirei un rapporto e un dialogo costante con i dipendenti ma anche sul territorio. E’ ovvio che un sindaco deve uscire sul territorio, incontrare le persone per poter decidere quali interventi attuare e come attuarli e come risolvere i problemi. Per fortuna a me piace stare in mezzo alla gente e ho una grande capacità di ascolto e credo che questo sicuramente mi aiuterebbe”.

Come assessore al bilancio Lei ha il polso della situazione e le dovute competenze e conoscenze su ciò che è possibile realizzare e su ciò che non lo è. Qual è il suo cavallo di battaglia, e quali sono i suoi due progetti concreti e fattibili prioritari che andrà a realizzare nei prossimi 5 anni?

“Gli interventi da fare sono molti e questo emerge dalla mia esperienza di amministratore e da un confronto con i cittadini, le associazioni, la scuola e con i tecnici comunali però purtroppo le risorse disponibili sono limitate e infatti nella stesura del programma per ogni tipologia di intervento ho verificato quale potesse essere la fonte di finanziamento evitando così di scrivere un bel libro dei sogni. Alcuni interventi dovremmo riuscire a finanziarli con risorse nostre (avanzo economico e avanzo di amministrazione) e con i trasferimenti da parte dell’UTI a valere sul fondo investimenti regionale. Vi sono poi le somme che sono state erroneamente trattenute al Comune a partire dal 2012 a titolo di extra gettito IMU e che lo Stato per il tramite della Regione dovrebbe restituirci. Con queste fonti di finanziamento si possono garantire gli interventi necessari al Campo Giordano, gli interventi presso Villa Ciceri in modo farla diventare un centro della friulanità e la manutenzione straordinaria dell’ippovia del Cormor.  

Ci sono poi due opere che mi stanno particolarmente a cuore e che vorrei caratterizzassero il mio mandato il cui costo però è notevolmente più alto e pertanto si rende necessario verificare la modalità di finanziamento. Mi riferisco alla realizzazione della nuova biblioteca e alla manutenzione straordinaria della scuola primaria. La nostra biblioteca vanta circa 21.000 prestiti annui, è molto conosciuta e apprezzata anche fuori comune. L’attuale struttura che la ospita non è sufficiente e non permette l’erogazione di altri servizi quali le letture animate e la realizzazione di corsi. La nostra proposta è quella di realizzare la biblioteca presso l’ex Banco Ellero con la contestuale riqualificazione del Parco Ellero che potrebbe ospitare alcuni parcheggi e diventare parco della biblioteca in cui realizzare un angolo per la lettura e lo studio all’aperto. La scelta di realizzare la biblioteca presso l’ex Banco Ellero è dettata dal fatto che è facilmente accessibile sia dal centro che dalla Statale, non si porrebbe il problema di parcheggi ed inoltre rivitalizzerebbe il centro. Il costo dell’intervento potrebbe aggirarsi sui 2-3 milioni di euro, il costo è alto e pertanto si rende necessario un finanziamento da parte della Regione. Di questo intervento ho già avuto modo di parlare con alcuni consiglieri regionali che si sono resi disponibili a verificare la fattibilità dell’opera e il suo eventuale finanziamento. L’altro intervento importante a cui tengo molto riguarda la scuola primaria. Si tratta di un intervento complesso che va dalla riqualificazione energetica, al rifacimento della palestra. Anche in questo caso gli importi potrebbero aggirarsi sui 2 milioni di euro. La fonte di finanziamento potrebbe essere un contributo europeo, statale o regionale o, per quanto riguarda la riqualificazione energetica anche un finanziamento da parte di privati. 

Se dovessi essere eletta mi metterei subito al lavoro per trovare le risorse da destinare alla realizzazione delle opere sopra indicate alle quali ovviamente si aggiunge l’ordinaria manutenzione di immobili, impianti e strade”.  

Parte della cittadinanza nutre timori per la presenza dei profughi sul territorio comunale. La Sua linea politica in merito andrà verso un'intensificazione dei controlli amministrativi e di ordine pubblico concessi al sindaco? Ad esempio: sarebbe eventualmente disposta, qualora la cittadinanza glie lo richiedesse, a far sentire la sua voce in seno alla Prefettura?

“Attualmente a Tricesimo ci sono circa 45 richiedenti asilo. La prefettura ha sottoscritto delle convenzioni con alcune cooperative che devono garantire vitto e alloggio, dare assistenza, sostegno, occuparsi dell’integrazione ma devono anche controllare e sorvegliare i loro assistiti. La sicurezza dei cittadini di Tricesimo va sempre garantita e quindi mi pare scontato che nel caso in cui dovesse rendersi necessario, il sindaco abbia il dovere di intervenire in primo luogo confrontandosi con le cooperative che li gestiscono ma se dovesse rendersi necessario anche con il Prefetto, anzi credo sia auspicabile instaurare un rapporto con la Prefettura”.

I giovani, quando si parla di politica, latitano. Il problema si presenta quando i giovani latitano anche la vita stessa di una comunità. Si tratta di una problematica che coinvolge i ragazzi di ogni dove. Nello specifico di Tricesimo, Lei ha in piano qualche iniziativa o attività che possa avvicinare alla vita comunale anche i giovani del paese? In senso politico e non solo.

“A mio sostegno ci sono molti giovani tra cui addirittura un neodiciottenne però effettivamente si registra una certa diffidenza e allontanamento dei ragazzi nei confronti della politica tanto che molti dichiarano apertamente di non andare a votare. Avvicinare i giovani alla vita comunale non è facile ed è un percorso che dovrebbe partire anche dalla famiglie e dalla scuola. Per avvicinare i giovani al Comune nel nostro programma è previsto di :  coinvolgere le scuole in progetti che riguardino la c.d. educazione civica (ricorrenza del 4 novembre, del 25 aprile, del 2 giugno);  avvicinare i bambini e i ragazzi al Comune organizzando delle visite presso il Municipio in cui si spieghi quali sono i ruoli e le funzioni degli organi comunali, invitando ad assistere a qualche Consiglio Comunale i ragazzi dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado;  coinvolgere i ragazzi e avvicinarli alle istituzioni mediante la consegna della costituzione italiana ai neo diciottenni in occasione del 2 giugno festa della Repubblica”.

Un’ultima domanda: Sarà Lei la prima donna sindaco a Tricesimo?

“Questo dipende dagli elettori, tocca a loro decidere se vogliono avere per sindaco una donna di 43 anni di Tricesimo con tanta voglia di fare e che si dedicherebbe a tempo pieno a questo incarico. Io però credo proprio di sì!”

Ringrazio Lucia Benedetti per la disponibilità dimostrata a rispondere alle domande che le ho posto.

Saluti
Mstatus

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