Intervista all'Onorevole Filippo Gallinella sul rilancio dell'agricoltura nazionale

Intervista al deputato del Movimento 5 Stelle On. Filippo Gallinella, eletto Nella XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione XIII Umbria. Membro della Commissione Agricoltura e Lotta alla Contraffazione alla Camera nella XVII Legislatura della Repubblica Italiana. A questo link potete leggere il suo curriculum: Filippo Gallinella.


Che futuro vogliamo dare all'agricoltura italiana? Come vogliamo salvaguardare o non salvaguardare i nostri produttori e trasformatori? 

Molte sono le realtà italiane piccole e grandi che da sempre si sono fatte valere sia sul circuito interno che internazionale, la cui dimensione media non supera i 9 ettari; ma nonostante la crisi sembrano ancora resistere, ma per quanto ancora? E' su questo punto che noi del Movimento 5 Stelle concentriamo i nostri sforzi, perché dopo aver audito molte categorie e studiato pagine e pagine di documenti, crediamo di aver individuato una strategia per i prossimi anni, o più specificatamente almeno per i prossimi 7 anni.

Si riferisce alla PAC? 

Sì, perché le politiche agricole, che sono materia comunitaria, prevedono lo stanziamento di determinate risorse in un periodo che va da oggi fino al 2020. E' quanto mai necessario, e il tempo stringe, decidere come Italia, alcuni obiettivi strategici entro agosto ed è qui che come gruppo politico abbiamo messo sul piatto una soluzione. L'agricoltura deve continuare a rappresentare una risorsa per tutti, è un asse strategico per lo sviluppo economico e sociale e dobbiamo, come sistema Italia, cogliere questa opportunità. Parole chiave: occupazione, qualità e territorio.

Può entrare più nel dettaglio?

L'Italia ha 60 milioni di abitanti, gli occupati nel settore agricolo non raggiungono il 4% e la superficie utile coltivabile è poco più di 12 milioni di ettari. I numeri parlano chiaro, noi non possiamo competere sulle grandi produzioni ma sulla qualità, qualità che è già riconosciuta a livello internazionale ma che dobbiamo continuare a salvaguardare con tutti gli strumenti possibili.

Il "lavoro" (occupazione) è un cardine sul quale abbiamo costruito la nostra idea: distribuire risorse solo a coloro che si applicano direttamente in agricoltura e quindi conseguentemente considerare "attivo" colui che annualmente dedica 900 ore a coltivare e produrre. 

Qualità: anche qui, analizzando i dati non si può sbagliare; è indispensabile sostenere in modo specifico i prodotti certificati e di qualità, accordando l'aiuto accoppiato all'olio certificato, alle carni IGP, alla zootecnia da pascolo e di montagna senza dimenticare i prodotti da filiera corta; inoltre occorre puntare su quelle colture che favoriscono il ripristino del suolo e su quelle idonee al rilancio della mangimistica tradizionale, scongiurando praticamente l'utilizzo, anche per la zootecnia, di OGM

Con la parola "territorio", infine, si cerca di individuare, per poterle sostenere, una serie di colture arboree di rilievo storico e paesaggistico, tipiche per ogni regione.

Voi come vi siete mossi tecnicamente, vista anche la situazione politica?

Mentre i principali organi di stampa si concentrano sulle "promesse" del "nuovo che avanza", noi preferiamo fare fatti, e per questo, quello che le ho detto lo abbiamo formalizzato con atti di indirizzo al Governo, reperibili anche sulla mia scheda deputato sul sito www.camera.it, che poi ho riportato anche sulla mia pagina FB perché è importante far conoscere ai cittadini come stanno le cose.

Il lavoro con gli altri gruppi su questi temi come procede?

Come sempre, nel nostro spirito, siamo pronti a condividere e argomentare le nostre proposte, per aprire un dibattito serio e fattivo sia con il Governo, con gli altri Gruppi parlamentari e soprattutto con i rappresentanti di categoria e la comunità scientifica. La PAC 2014-2020 è, infatti, oramai ai blocchi di partenza ed urgono scelte importanti, destinate ad incidere fortemente sull'agricoltura italiana per i prossimi 7 anni. Noi siamo pronti e disponibili ad ogni miglioria possibile tranne che ad accettare compromessi "politici" volti a non scontentare nessuno piuttosto che soluzioni ragionate in grado di impattare significativamente su un comparto, quale quello primario, che rappresenta una parte rilevante del Pil nazionale e dell'export.

Concludo dicendo, che molte battaglie si fanno in Europa, e mi riferisco sia alla materia dell'etichettatura che alla questione OGM, per questo è importante che anche in quella sede, con lo spirito che ci contraddistingue, far sentire la nostra voce.

Un ringraziamento di cuore all'On. Filippo Gallinella per questa sua intervista che contribuisce ad informare i nostri agricoltori e allevatori sul lavoro svolto "concretamente" da parte del M5S in Parlamento per la ripresa e la valorizzazione della nostra Agricoltura Nazionale. Constatiamo, inoltre, come altri gruppi parlamentari, nonostante ci siano delle ottime proposte di Legge che potrebbero portare dei benefici concreti già da subito al nostro settore primario, non ritengano di sostenerle portandole avanti per il bene comune. 

Come evidenzia l'On. Filippo Gallinella in un passo dell'intervista, forse sono troppo occupate a parlare del "nuovo" che avanza, piuttosto che occuparsi dei fatti concreti. Ma questa è solo una nostra sensazione.

Saluti
Mstatus


Le altre nostre interviste: Interviste di Terra Domani FVG

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