Vlad III di Valacchia (Draculea) l'Impalatore - Parte 1a

Un personaggio storico, di cui si è occupata in modo particolare la letteratura dell'orrore con il famoso Dracula di Bram Stoker, è Vlad III Principe di Valacchia, figlio di Vlad II, difensore per l'Ordine del Dragone (Dracul) del cristianesimo di fronte ai pericoli turchi. Vlad III nasce in Transilvania (Sighisoara) nel 1431 e fu Principe di Valacchia in diversi periodi. Nel 1436 il padre, non disponendo delle truppe necessarie, pur di evitare l'invasione ottomana della Valacchia stessa, patteggiò pagando tributi e lasciando nelle mani di Murad II (Sultano turco), i suoi due figli Vlad e Radu, che di fatto vennero educati ed istruiti dai Turchi. Vlad apprende in modo ammirevole l'arte di esercitare il potere utilizzando il terrore, ed in particolare la tecnica dell'impalamento che lo renderà famoso successivamente. Nel periodo di permanenza presso i turchi, di Vlad (Tepes) le cronache ricordano, in particolare, due episodi. Il primo è la sua relazione con una quattordicenne dell'Harem del Sultano, mandata poi a morte dallo stesso sultano una volta scoperta la tresca con Vlad (Tepes) che non fece nulla per impedirlo; il secondo è la pubblica evirazione e la successiva uccisione di un prigioniero polacco pur di convincere il sultano della sua fedeltà!

Nel 1447 il padre Vlad II  viene ucciso assieme a Mircea (torturato e bruciato), fratello maggiore di Vlad (Tepes), per ordine del Consiglio dei Boiardi (Ungheresi) che instaurano sul trono di Valacchia un Re di comodo sotto il nome di Vladislav II.  Vlad (Tepes) viene, pertanto, rilasciato e fa ritorno in patria nel 1448, mentre il fratello Radu resta ancora assieme ai turchi. Vlad (Tepes), soltanto diciassettenne, con l'aiuto dei turchi che gli forniscono un esercito, tenta un colpo di stato contro Vladisvav II, ma fallisce riparando in Moldavia, e deve aspettare altri otto anni fino al 1456 prima di riuscire a salire al trono dopo aver finalmente sconfitto ed ucciso il suo nemico Vladislav II.

Vlad III elimina l'intera opposizione in un colpo solo nel 1459, invitando a cena, si dice, 500 boiardi, e facendoli impalare in prossimità del proprio palazzo di Tirgoviste. La tecnica dell'impalamento, che lo rende così famoso, appresa dai turchi, consisteva nell'infilare un palo cosparso di miele su per l'intestino, fino a farlo uscire senza toccare organi vitali da una scapola, palo che veniva poi fissato al terreno. Inutile precisare che l'agonia poteva durare diversi giorni!

Immagine da: www.salonedellutto.com
Ebbe due mogli. La prima fu una sedicenne transilvana comprata si dice con cento sacchetti d'oro che gli diede due figli e finì poi suicida gettandosi dalle mura del castello di Curtea de Arges; la seconda fu una parente del Re ungherese Mattia Corvino sposata esclusivamente per motivi diplomatici. Si narra che Vlad III ebbe pure diverse amanti, trattate talvolta "amorevolmente" come nel caso di una zingara che confessatogli per scherzo di essere incinta, sbudellò personalmente per verificare!

Vlad III (Tepes) governa per sei anni fino al momento in cui il Re di Ungheria Mattia Corvino invade la Valacchia e lo imprigiona a Buda.

Il contributo di Antares: "Non si può capire un personaggio così complesso senza avere un'idea del particolare clima culturale in cui crebbe. Il padre, a causa della sua militanza nell'Ordine del Dragone, ritenne di educare il figlio nella Chiesa Romana. La scelta di Vlad II fu evidentemente un puro calcolo politico volto a favorire l'alleanza con il Sacro Romano Impero. Non ebbe mai il fervore fanatico di chi pretende di inculcare a un bambino una religione. In ogni caso, le sue attenzioni furono sempre dedicate al figlio maggiore Mircea, erede al trono. Vlad passò i suoi primi anni in disparte, e fu particolarmente legato a sua madre, la leggiadra Cneajina. Questa era molto legata alla Chiesa Ortodossa, così affidò il figlio ai suoi sacerdoti.

Tutto ciò contribuì a creare un ambiente confuso in cui si mescolavano diverse lingue e diversi costumi. Anche l'educazione ricevuta alla corte del Sultano contribuì ad assicurargli una visione del mondo ampia se confrontata con quella di un principe formatori in un'unica cultura. Era una persona colta che conosceva alla perfezione molte lingue. Questo eccezionale bagaglio gli permise di soppravvivere e di imporre il proprio spietato dominio. E' altresì evidente che in qualche modo si insinuò nel giovane Dracula una forte vena di sentimento anticosmico, come risulta dal suo modo di concepire la Vita e la Morte. Ci si può domandare quale sarebbe l'operato di un Bogomilo se non avesse in sé la comprensione della Dottrina e la pietà verso le creature imprigionate da Satana. La risposta è semplice: inizierebbe a combattere contro il mondo infliggendo spaventosi tormenti a chiunque, ritenendo non solo lecito, ma anche doveroso annientare più vite possibile. Diventerebbe un'arma impugnata dagli stessi Demoni. Non è chiaro il tramite attraverso il quale giunsero a Vlad queste influenze.

Immagine da: www.imperialtransilvania.com
Dalla stirpe paterna non sembra probabile. Forse da quella materna o da qualche pope peculiare che custodiva anche soltanto frammenti di credenze colpite da anatema. Non sembra che Vlad Tepes riponesse la propria fiducia nei riti, nei princìpi morali e in una qualunque forma di teologia: l'elaborazione a cui sottopose semplici insegnamenti, forse neppure compresi a fondo, dovette essere frutto dei propri pensieri. Non possiedo documentazioni di questa ipotesi, ma se la si ammettesse potremmo spiegare molte cose finora inspiegate, cose che diedero origine al funesto mito del Vampiro. Gli anatemi della Chiesa Ortodossa colpivano chiunque credesse l'uomo opera di Satana, e Vlad era uno sterminatore di esseri umani. Colpivano chiunque credesse le donne incinte fucine di Satana, e Vlad le sventrava senza pietà.

Non mancano atroci resoconti che descrivono donne impalate assieme ai neonati. E' riportato che imponeva l'antropofagia in spregio del rituale eucaristico, costringendo le madri a cibarsi dei propri bambini arrostiti e i mariti a mangiare i seni delle proprie mogli. Ogni legame, che fosse familiare, etnico o di amicizia, era un pretesto per imporre alle vittime di cibarsi a vicenda delle proprie carni. Neppure gli animali sfuggivano alla sua bramosia di dolore e di morte: pare durante la prigionia dorata nella fortezza di Buda sottoponesse topi e scarafaggi a raffinatissimi tormenti per il solo piacere di farlo." 

Vlad III (Tepes) oltre all'impalamento, procurò la morte per olio bollente, rogo, scuoiamento, decapitazione e si calcola che le sue vittime furono oltre 100 mila, alle quali vanno aggiunti i morti in battaglia. Un aneddoto racconta che per eliminare il problema dei mendicanti li riunì in un palazzo dando poi fuoco a tutto! In battaglia era molto coraggioso, competente e sempre in prima fila tanto che con un esercito di soli 30 mila uomini riuscì a sconfiggere l'esercito nemico che disponeva di 250 mila uomini.

Una curiosità Dracul viene interpretato come appartenente all'Ordine del Dragone (Drago), ma anche come Diavolo...

Saluti
Mstatus e Antares

Continua nella Parte 2a

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